mercoledì 28 marzo 2012

Say "cheese"!

Oltre alla vela, la mia passione è la fotografia. Non è un caso quindi, che molte delle mie foto siano di regate e barche in generale. Il mio club infatti mi "sfrutta" spesso come posa-boe alle regate e mi chiede di scattare qualche foto nel mentre. 
Ho pensato che potesse essere carino raccontare un po' della mia attrezzatura e soprattutto del setting che impongo alla macchina fotografica.


La mia attrezzatura si compone di una reflex Canon 40D e abbastanza obiettivi, ma quelli che uso portare dietro in mare sono solo due: il grandangolo spinto 10-22 mm e il tele 70-300 mm. Per proteggere l'attrezzatura ho acquistato una tracolla North Sails stagna, totalmente impermeabile all'acqua e imbottita con uno spesso strato di gommapiuma protettiva.
Il tele lo uso specialmente durante il giro di boa per catturare i momenti salienti in posizioni dove non do fastidio ai concorrenti, nel mentre il grandangolo è un po' un tutto fare che risulta utile quando ci si può avvicinare molto alle barche, creando effetti a dir poco spettacolari quando si riprende da vicino e sottovento.



Le mie impostazioni preferite sono in priorità di tempi a 1/1250 secondi e 400 ISO, questo perché riesco a bloccare bene gli spruzzi d'acqua. Nel tempo ho notato che bisogna stare molto attenti con il diaframma che risulta dalla scelta di tempo e sensibilità, infatti se questo scende sotto f 8 allora c'è il forte rischio che il soggetto vada fuori fuoco dato che questo è in costante movimento. Le soluzioni sono due: aumentare la sensibilità ISO, oppure passare dalla modalità statica della messa a fuoco a quella dinamica, la macchina manterrà a fuoco l'oggetto in movimento. Lo svantaggio di quest'ultima tecnica è che in presenza di molte barche il sistema letteralmente impazzisce! Talvolta se si può seguire la barca da vicino è divertente ridurre drasticamente il tempo di scatto per sfuocare l'acqua per dare un senso di velocità.
Chi volesse vedere le mie foto le può trovare al link in cima al blog ;) oppure cliccando qui.

Buon Vento,
Giot


Sailing isn't my only passion, I really love taking photographs too! Quite unsurprisingly one of my favorite subjects is the sailing boat. My club usually asks me to give boat assistance and to set the course during regattas we organize. On these occasions I bring my camera with me and take "tons" of pictures.
My camera is the Canon 40D combined with numerous lenses, but when I bring her out on the coach boat I prefer the  wide 10-22 and the tele 70-300. All of this is packed in a wet proof NorthSails bag that I soft padded inside.
The base setting I use is time driven with a shutter speed of 1/1250 sec and 400 ISO, this enables me to stop water spray and action. In any case you must be careful that if the f number drops under f 8 you might find it troublesome to keep the boat in focus if she moves fast unless you set on "drive focus" on the camera, so that the focus changes continuously as the subject moves, but with many boats around the system might simply go mad!
The tele lens is perfect for taking shoots far away from the action and has an interesting blur effect on the background, I use it mainly on the weather mark. The wide-angle is perfect for stunning shots taken really close to the subject.
Some of my pics are visible on picasa! 


Sail happily,
Giot

giovedì 15 marzo 2012

Exhibition



I just received the news that Carlo Borlenghi, one of the most famous boat photographers of the world, will be exhibiting some of his works in Paris at the end of this month. Unfortunately I can't go but wanted to share the info.
Carlo is italian and started working taking photos of competitions on Lake Como, he is well known for the ability to capture really breathtaking moments of the sailing world and for introducing new styles that have been copied by his colleagues. He has worked for many big teams such as Prada (Luna Rossa) and Alinghi.





lunedì 12 marzo 2012

Bora Stories






Quest'anno, la Bora, il vento che soffia da ENE a Trieste e sulla costa dalmata, ha soffiato intensamente ed ha portato un freddo intenso per molti giorni. Molti avranno già visto le foto di barche ghiacciate e di vari danni che questa ha provocato, io volevo farvi vedere cosa questa ha combinato al mio club.  
Nelle foto che vedete sopra oltre ad uno dei moli completamente ghiacciati ci sono le foto di uno dei nostri gommoni. Sebbene questo fosse stato legato con cura, non è stata presa una piccola precauzione: mettere una protezione morbida sotto alla cima che lo assicurava a terra. Infatti il continuo sfregarsi dovuto alle vibrazioni indotte dal vento ha portato infine al bucarsi del tubolare. Un bel danno non c'è che dire...
A posteriori può sembrare ovvio che un danno così potesse avverarsi, ma non è facile capirlo da subito. In un prossimo post racconterò come ho rotto il mio bompresso sempre per via della Bora!

Also this year the Bora, the typical wind blowing here in Trieste and the croatian coast, blew very strongly freezing everything and causing various damages. Also SailingAnarchy published some photos of the event. 
I wanted to share some pics of what happened at my club. The pictures above are of the frozen docks and of the rubber boats. As you can see the poor boat has three visible holes from where the air can now leak. This was caused by the vibrations induced by the wind that rubbed the rope against the cloth. It might seem obvious but never the less makes me think: securing the boat to the ground was mandatory but without any protection under the rope, absolutely useless. Such things aren't always easily predictable.
In a next post I will tell how my bowsprit broke to pieces because of the Bora!



In cu.... alla balena
Giot 

martedì 28 febbraio 2012

Ruggine2!


Ecco la riparazione del carrello! Alla fine ho deciso di seguire una tecnica "ortopedica" ed ho comprato 16 metri di nastro di fibra di vetro con cui ho avvolto le sezioni danneggiate del carrello in modo da creare due strati che si incrociavano ad "x". Infine una buona dose di resina poliestere ed il gioco è fatto! Appena la resina ha catalizzato non ho tardato ad effettuare due fori di scolo sotto ai profili.
Qualcuno potrà sicuramente obiettare proponendo altre soluzioni, ad ogni modo trovo che questa sia una via valida, infatti ho reputato che quella parte dello scalo in questione non è soggetta a enormi sollecitazioni e quindi i due strati di vetroresina garantiscono sicuramente la rigidità necessaria e soprattutto ho potuto effettuare il lavoro in piena autonomia senza chiamare qualcuno e risparmiando sicuramente.


Manca una mano di vernice ed il tutto sarà finito.


This is how I repaired the dolly: 16 meters of woven fiberglass wrapped around the damaged metal forming an "x" shape! Might seem strange but I hope it will work. Those parts don't have to withstand tremendous loads and for this being I think the repair will be sufficient. In this way I managed to work alone without the need to call somebody (e.g. to substitute the metal) and I managed to save money for sure. Two holes have been drilled on the bottom and a bit of paint is coming soon.


Giot

domenica 26 febbraio 2012

Pubblicità!


Questo post lo dedico ad un prodotto che ho scoperto per caso quando un gentile signore me lo ha fatto provare sulla mia barca al club, quando mi ha visto sfaticare non poco per rimuovere lo sporco da essa. Si tratta dello sgrassante "Speed" della Merkur Chemicals di Bolzano. Mi ha colpito particolarmente per la sua efficacia, infatti rimuove tracce di grasso e sporco con poca fatica e con l'idropulitrice la faccenda diventa veramente un gioco da ragazzi! Non costa poco: 8 euro al litro, ma bisogna diluirlo 0,20 lt per litro d'acqua, pertanto viene a costare molto meno di altri prodotti che si possono trovare al supermercato. In diluizioni ridotte viene consigliato per lo sporco più ostinato come per esempio la morchia di sentina. Da quando l'ho scoperto ne ho sempre un flacone dietro, che tra l'altro risulta utilissimo per pulire la moto e la macchina. Fidatevi! L'ho usato moltissimo ormai e non ho mai visto alcun segno sulla carrozzeria o cerchi in lega. Ho con me un fido "spruzzino" graduato in cui preparo le diluizioni in poco tempo e sono pronto a sgrassare tutto!
Dove si trova? Viene distribuito dal Colorificio Italia di Trieste, viale Nazario Sauro 20 e penso che oltre che trovarlo la è possibile trovarlo nelle colorerie più fornite.

sabato 18 febbraio 2012

Ruggine!



Come sicuramente già tanti di voi sanno la ruggine è un problema molto rilevante nell'ambiente nautico. A mio malgrado, quest'anno, quando sono andato a verniciare lo scalo della mia barca ho scoperto che, sebbene non avesse alcuna traccia di ruggine sulla superficie, sotto c'era una amara sorpresa. Infatti, l'acqua riusciva a penetrare nel profilo metallico e lì ristagnava, con il risultato che dall'interno si è ossidato tutto. Pochi colpi di martello ed ecco cosa è rimasto della traversa del mio povero scalo! Discutendo con altri armatori ho scoperto che non è un fatto raro e che accade molto spesso su manufatti di questo genere.

LEZIONE: con i manufatti di acciaio semplice, oltre ad una regolare mano di antiruggine, prevedere sempre degli scoli per l'acqua!

P.S. Nei prossimi post spero di farvi vedere come procedo con la riparazione.

As many of you already know, rust is a major problem in salty and wet environments. This year I wanted to give a hand of fresh paint to my boat's dolly, but a bitter surprise was waiting for me. From the outside everything seemed perfect, instead it was from the inside that rust formed. Water was coming in and didn't have the chance to go out. As a result, a few hits with a hammer, lead to what you can see in the photographs. 

LESSON: Always provide metal iron objects with something like a little hole to help water flow away, anti-rust paint is not enough!

P.S. In the next posts I hope to show you how I repaired the dolly. 

mercoledì 15 febbraio 2012

Mi presento

 Nel mio passato e nel mio presente (e nel mio futuro) c'è molta vela. Non ad alti livelli, questo è certo, ma credo di averne viste abbastanza da poterne raccontare qualcuna. Come tanti ho cominciato ad andare in barca con mio papà e poi sono andato in Optimist, in Laser e ora in 49er. Contemporaneamente sono andato sulle barche a chiglia, in regata e in crociera, sia come membro dell'equipaggio, che come armatore. Da qui il nome del blog. Nel tempo spero di raccontare le mie esperienze e spero che possano essere utili ed interessanti!